24H Mtb Italian Challenge: la chiusura e le premiazioni alla 24h di Roma.
Il lungo cammino della “congrega dei sartori” ebbe inizio in un fresco ottobre e venne confermato con l’aggiunta sul cammino di qualche “pecorella smarrita” circa un mese dopo. Il 24h Mtb Italian Challenge dunque si configurò come una sorta di campionato tra endurancer che nel 2014 si sono sfidati in ben 6 tappe, partendo dalla Sicilia e arrivando nella capitale, macinando chilometri su chilometri, sudando, divertendosi spingendo forte sui pedali per portare a casa più chilometri possibili. L’obiettivo dichiarato era creare un’entità unica e riconoscibile che aggregasse le migliori gare endurance italiane, 24 ore in questo caso e desse ai biker la possibilità di sfidarsi in una classifica cumulativa dove ogni tappa avrebbe portato punti ai finisher senza obblighi di abbonamenti o iscrizioni cumulative di sorta ma solo partecipando a quanti più eventi possibili.
Il viaggio è stato lungo per molti faticoso e dispendioso ma Roma alla fine ha ripagato con la gloria e con i premi chi ha creduto in questo rilancio dell’endurance italiano.
Tantissimi come sempre hanno preso parte all’evento romano, che come ogni anno si è svolto nel Parco degli Acquedotti in una cornice piena di storia e fascino. Circa 1500 atleti tra team e solitari hanno pedalato per 6 o 24 ore mangiando letteralmente la polvere della terra rossa classica del fondo romano. Una maratona che ha visto trionfare atleti conosciuti, come il team Santa Marinella che da anni ormai è all’apice dell’endurance italiano con quel Folcarelli eroe in patria che non manca mai al richiamo del capitano Mariuzzo quando il “carrozzone” approda vicino ai posti d’origine senza comunque disdegnare trasferte importanti di quando in quando. Tra i solitari a sorpresa, o meglio, sorprende la vittoria di Melis, non tanto perchè inaspettata ma semplicemente perchè non l’avevamo visto presente in altri eventi. Ha regolato due atleti fantastici del calibro di Springer (che a Finale Ligure aveva dichiarato che avrebbe smesso…) e Carraro, astro nascente dell’endurance italiano che in questa stagione aveva già vinto a Stevenà e Barbarano.
Le classifiche vedono tra gli under la vittoria appunto di Tiziano Carraro che ha percorso ben 2128 chilometri. Gli junior vedono la vittoria incotrastata di Alessandro Filippini, del team Nuvolera, vera realtà dedita all’endurance italiana con 1710 km, seguito da un ottimo Kratter che ha dato filo da torcere fino all’ultimo. I senior vedono al comando un duo del team Nuvolera Bike, Bertagnoli sul gradino più alto e Falappi, che spesso hanno condiviso gioie e dolori durante le difficili notti di gara. Negli over trionfa Marco Copelli meglio conosciuto come “capogufo” che regola con tanta regolarità l’austriaco Springer. Categoria Woman Lady, chi se non Giuliana Massarotto? Mattatrice assoluta tra le Lady ma anche tra le più giovani…inossidabile padovana forte anche dell’assidua presenza del mitico assistente “Biso”. Tra i team che hanno portato a termine almeno tre prove, c’è l’Mtb Evaloon, sempre presenti e coriacei, con qualche acuto ma con tanta tanta regolarità che alla fine li ha premiati. La lista di persone da ringraziare perchè quest’avventura sia stata portata a termine ma anche e soprattutto perchè questa avventura abbia avuto inizio non è molto lunga in realtà e si potrebbero ringraziare ad una ad una. Preferiamo però ringraziare chi ha creduto in queste persone che con sudore dedizione e tanta pazienza ha portato avanti un progetto che altrimenti non avrebbe visto la luce. Gli sponsor innanzitutto che hanno permesso di premiare gli atleti che hanno faticato in queste 6 durissime gare. Hanno creduto nelle persone prima e nel progetto poi, nella loro passione per la mtb e per la promozione di questo sport e in particolare nella vita della disciplina endurance. Il momento storico per ricevere appoggio non è certo dei migliori ma qualcuno ha ancora cuore per le giuste cause e dunque Sportler, Pasta Sgambaro, Elettroveneta, Melegatti hanno messo a disposizione del c.o. risorse e premi per poter ben figurare nel riconoscimento agli atleti di tanto sforzo. Premiazioni di valore che hanno avuto senza dubbio il gradimento degli atleti premiati in 5 per ogni categoria. Sforzo di non poco conto.
Il momento di tirare le somme è arrivato dopo un anno di fatiche, gioie, dolori e soddisfazioni. Il primo anno ha portato con se tante cose buone nate dall’esperienza dei componenti del c.o. e cose che come sempre possono essere migliorate. Presto quella congrega si riunirà per decidere quale strada perseguire per il 2015 con un occhio di riguardo verso gli atleti che sono poi i veri protagonisti sul campo.
Di Emanuele Iannarilli – Uff. Stampa 24H Mtb Italian Challenge